Descrizione
Questa piccola distilleria, infatti, aveva un forno di pietra riscaldato a vapore, una tahona a trazione animale per la molitura delle agavi cotte, tini di fermentazione in legno ed un alambicco di rame dalla capacità assai limitata. Guillermo Sauza, nipote di Don Javier, nel 1999, decise di riaprire quello che sembrava un museo sulla produzione del tequila, fermo agli anni 40 e si mise così a produrre artigianalmente i suoi tequila esattamente come si faceva allora. Tequila blanco da doppia distillazione in alambicchi discontinui di rame.